Se come nel film di Troisi e
Benigni si potesse tornare indietro nella Toscana a cavallo tra 1400 e 1500, si
potrebbero incontrare per le strade di Firenze, Brunelleschi e Masaccio,
Donatello e Michelangelo, Lorenzo il Magnifico e il Savonarola, ognuno a fare
la propria parte di architetto, pittore, scultore, principe, predicatore, per
trasformare (senza volerlo e saperlo), questa piccola cittadina in riva
all'Arno in un capolavoro, la "Culla del Rinascimento". Firenze, che
fino a quel momento era un città ricca ma tranquilla, diventa un nuovo modello
per "l'Uomo Nuovo" che usciva dal Medioevo. In pochi chilometri, per
volontà di principi illuminati e artisti geniali, cominciarono a sorgere
chiese, palazzi, musei, ponti. Nelle botteghe si dipingevano opere che oggi
impreziosiscono musei di tutto il mondo e che avrebbero cambiato per sempre la
storia dell'arte. Sono talmente tanti che non ci sono bastate 10 cose ma
abbiamo preparato un'altra lista con altre 10 cose da non perdere a
Firenze. Tutti questi capolavori, di pietra, di tela e di marmo, sono
perfettamente conservati, disponibili agli occhi di tutti. Sempre se riuscite a
farvi spazio tra la folla di turisti.
Duomo, Campanile di Giotto, Battistero e cupola di
Brunelleschi a Firenze.
La Cupola del Brunelleschi
domina Firenze ed ancora oggi non c'è in tutta la città nessuna costruzione più
alta. Il Campanile fu progettato da Giotto anche se non lo vide finito. Il
Battistero è uno degli edifici più antichi di Firenze e sta lì dal IV secolo;
con le sue magnifiche porte è una vera Bibbia per immagini. Il Duomo con la sua
facciata in marmo bianco e verde rapisce lo sguardo. Non c'è in nessun altra
parte del mondo un complesso di costruzioni così straordinarie. Siamo nel cuore
di Firenze, di fronte a Santa Maria del Fiore, che tutti chiamano Duomo. Una
cattedrale di 153 metri di lunghezza, costruita in quasi 170 anni per fare
invidia alle chiese delle rivali Pisa e Siena. Alla realizzazione di questo
complesso parteciparono i più importanti artisti fiorentini: da Giotto a
Brunelleschi, da Vasari a Talenti, da Arnolfo di Cambio a Lorenzo Ghiberti.
Ogni visita di Firenze inizia da qui: con le teste verso l'alto e lo sguardo
stupefatto, a chiedersi come hanno fatto gli uomini a creare una tale
meraviglia.
Ponte Vecchio a Firenze.
Il Ponte più bello di
Firenze e uno dei più fotografati del mondo, non è sempre stato un luogo chic.
Anche se oggi sono le botteghe degli orafi ad attrarre carovane di turisti,
fino al 1565 erano le botteghe dei verdurai e dei macellai a dominare il ponte.
Quando venne costruito il Corridoio Vasariano che sovrasta Ponte Vecchio, i
beccai e i verdurai vennero fatti sloggiare a favore di orafi ed artigiani,
ritenuti mestieri più adatti alla bellezza del luogo. Da allora l'oro è
diventato protagonista di Ponte Vecchio, come ci ricorda la statua di Benvenuto
Cellini, il più grande orafo fiorentino. Nel 1565 Giorgio Vasari costruì per
Cosimo I De' Medici il Corridoio Vasariano per unire Palazzo Vecchio, con
Palazzo Pitti (allora dimora privata dei Medici). Il corridoio, lungo circa un
chilometro, parte da Palazzo Vecchio, passando dalla Galleria degli Uffizi,
quindi sopra le botteghe di Ponte Vecchio per poi proseguire fino a Palazzo
Pitti. Pare che Hitler abbia dato ordine di risparmiare Ponte Vecchio durante i
bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. A volte la bellezza illumina anche
i tiranni.
Palazzo Vecchio a Firenze.
La prima cosa che colpisce
di Palazzo Vecchio è l'impossibilità di fotografarlo per intero. Anche se
andate verso la parte più lontana di Piazza della Signoria, all'incrocio con
Via dei Calzaiuoli, non riuscirete a prenderlo tutto. E' troppo grande e troppo
alto per farlo entrare in una sola foto. Il fatto è che non si può fare a meno
di fotografarlo, visto che è considerato il miglior esempio di architettura
civile trecentesca del mondo. Quello che gli impedisce di rientrare tutto in
uno scatto è la "Torre di Arnolfo", alta 94 metri e costruita verso
il 1310, che porta sulla vetta la grande bandiera con il giglio fiorentino.
All'ingresso di Palazzo Vecchio fa bella mostra (e sostegno ai piccioni) la
copia del David di Michelangelo. E' Piazza della Signoria ad ospitare questo
bellissimo palazzo, un luogo che per molto tempo è stato considerato
"maledetto", perché terreno di scontro tra Guelfi e Ghibellini.
Cancellate le orme di un passato sanguinolento, Piazza della Signoria è adesso
il centro della vita sociale, civile e politica di tutti i cittadini di
Firenze.
Gli Uffizi di Firenze.
Entra un Caravaggio, esce un
Raffaello. Un Tiziano parte per una mostra all'estero ma intanto tornano gli
angeli (famosi) di Rosso Fiorentino. Sono questi gli Uffizi, una specie di supermercato
dell'arte, scrigno di capolavori di ogni secolo e meta sognata dagli amanti
dell'arte di tutto il mondo. Infatti è strano vedere la lunga fila di stranieri
che aspettano pazientemente il proprio turno per entrare, mentre molti italiani
pur avendone la possibilità non sono mai stati agli Uffizi. Di cose da vedere
ce ne sono: se pensate al primo quadro che vi viene in testa, probabilmente si
trova qui. Il viaggio inizia con la sala del Trecento, e le tre pale di
Cimabue, Duccio di Buoninsegna e Giotto, che raffigurano tutte la "Madonna
in trono col Bambino". Poi è un crescendo di bellezza: vi aspettano
Botticelli, Leonardo, Signorelli, Perugino, Durer, Caravaggio e poi e poi e
poi… Programmate un giorno intero per la visita, mettete un paio di scarpe comode,
e poi godetevi lo spettacolo.
Cappella Brancacci a Firenze.
Un angelo con la spada
insegue Adamo ed Eva per cacciarli dal Paradiso. Adamo si copre il viso con la
mano, piange e si nasconde dalla vergogna. Eva ha lo sguardo sfigurato dal
dolore, che si offre alla vista perché le braccia sono impegnate a coprire il
seno. E' una scena straziante, uno dei punto più alti della storia dell'arte e
si trova nella Cappella Brancacci di Firenze, nella Chiesa di Santa Maria del
Carmine. Masolino e Masaccio, vecchio e giovane, maestro ed allievo, hanno
affrescato questa cappella insieme per volontà di Felice Brancacci. Non è
facile distinguere gli affreschi di uno da quelli dell'altro. Il mecenate
Brancacci li obbligò a lavorare sulle stesse pareti, per evitare che fossero
troppo evidenti le differenze di stile. Ne è nato un percorso pittorico
straordinario, che racconta la storia del peccato ed altri episodi della Bibbia
e del Vangelo, lasciando stupefatti credenti e non.
La Basilica di Santa Croce a Firenze.
La tomba di Michelangelo,
"protetto" da tre sculture che rappresentano Pittura, Scultura e
Architettura, si contende la prima parte della Basilica di Santa Croce con la
tomba di Galileo Galilei, posta proprio di fronte. Subito dopo Michelangelo c'è
il cenotafio di Dante ma non le sue spoglie, lasciate a Ravenna dove morì in
esilio. Seguono Vittorio Alfieri, Antonio Canova, Niccolò Machiavelli,
Gioacchino Rossini e Ugo Foscolo, che in vita definì Santa Croce come luogo che
conservava le "Urne dei Forti" (le tombe dei grandi d'Italia). Ma
Santa Croce non è solo una "raccolta" di spoglie degli italiani che
hanno fatto la storia. In fondo alla basilica ci sono le cappelle affrescate da
Giotto con le Storie della Vita di San Francesco. Nella Cappella dei Pazzi,
dove Giuliano de Medici venne ucciso e Lorenzo il Magnifico ferito durante la
famosa congiura, è conservato il Crocifisso di Cimabue.
La chiesa di Dante e Beatrice a Firenze.
Non deve essere stato facile
restare separati. Dante abitava ad appena 20 metri; la sua casa è ancora lì,
visitabile tutti i giorni. Beatrice, invece, andava a messa nella piccola
chiesa dove avevano sepoltura i membri della sua famiglia (i Portinari) e quelli
della famiglia di Gemma Donati (moglie di Dante). Si incrociavano lungo la
stradina, o in questa minuscola chiesa, e questo è tutto quello che è stato
concesso al loro amore. La chiesa in realtà si chiama Santa Margherita dei
Cerchi, ma per tutti è la chiesa di Dante e Beatrice.
Un (brutto) quadro appeso ad una delle pareti ricorda il loro primo fugace
incontro di occhi, l'attimo in cui Dante si innamora di Beatrice. Ma sono i
bigliettini lasciati sulla tomba di lei, (Ti prego fallo tornare da me; Aiutami
non voglio perderlo) a fare di questo luogo un simbolo per tutti gli
innamorati, soprattutto di quelli che passano la vita a non raggiungersi mai.
Cosa mangiare a Firenze.
Famosa per la sua bistecca,
la cucina tipica di Firenze ha anche molto di più di offrire: piatti semplici e
genuini nati dalla fantasia della gente comune che trasformava ingredienti
poveri ed essenziali, come il pane, l'olio e le verdure, in piatti
straordinari. Ricordate le parole della canzone di Rita Pavone: "ti va la
pappa pappa, col pomo pomo pomo pomodoro"? Ebbene a Firenze la pappa al
pomodoro è un piatto da non perdere preparato con un buonissimo soffritto di
aglio, peperoncino, olio e polpa di pomodoro. La bistecca alla fiorentina resta
comunque la regina della tavola, e i cittadini di Firenze ci tengono a
precisare che non può essere meno di 1 Kg e che deve essere al sangue!
Ovviamente, la bistecca si porta dietro il vino rosso, e su questo la Toscana
ha da dire la sua: Chianti, Brunello e Montepulciano la fanno da padrone. Il
consiglio per dove mangiare a Firenze, ci impone di spingervi lontano dalle
trappole per turisti, concentrate nel centro storico. Basta allontanarsi un po'
per trovare trattorie e ristoranti dove si fa della buona cucina fiorentina,
senza dover far piangere la carta di credito.
Uscire la sera a Firenze.
Di giorno Firenze fa la
secchiona, con le bellissime opere d'arte e i suoi maestosi monumenti tutti da
scoprire, ma di notte abbandona gli abiti da collegiale per sfrenarsi nei pub e
nelle discoteche del centro. I discopub e i caffè spuntano quasi come funghi di
notte, lungo strade che invece di mattina sono praticamente deserte. Prima che
scenda la sera potrete concedervi un aperitivo nella zona dei Lungarni e
durante il fine settimana bere un buon bicchiere di Chianti nei numerosi wine
bar sparsi in tutta Firenze sarà un vero piacere. Chi ama la buona tavola potrà
trascorrere la serata nelle caratteristiche trattorie del centro, tra bistecche
dalle dimensioni incredibili e primi piatti succulenti. Per momenti più
tranquilli e rilassanti non mancano cinema multisala e teatri aperti tutto
l'anno.
Shopping a Firenze.
Se a Firenze sperate di fare
acquisti a buon mercato, rimarrete delusi. In compenso potrete dilettarvi tra
le molteplici botteghe di artigianato dove ancora si lavorano gli oggetti a
mano, famose quelle degli orafi e dei gioiellieri. Molto rinomati anche i
laboratori in cui si producono oggetti in pelle e in cuoio e in cui si lavora
la carta. Portafogli, borse in pelle, carta da lettere e quaderni sono i
souvenir che di solito ci si porta indietro da Firenze. Non mancano i negozi di
alta moda: su Via dei Calzaiuoli e dei Tornabuoni potrete massacrare le vostre
finanze entrando e uscendo dai negozi di Armani, Gucci e Versace e così via.
Molto scenografici, ma ormai ridotti a trappole per turisti, sono i mercatini
storici, in particolare quello Nuovo e quello di San Lorenzo: di mercato
popolare hanno ormai solo l'aspetto, mentre i prezzi sono quelli da botteghe di
lusso. Se non state attenti, le vostre tasche ne risentiranno!