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martedì 26 febbraio 2013

Le più belle feste di Carnevale in Italia.

In Italia la festa del carnevale è molto amata e forse anche per questo che si svolgono alcune delle feste di carnevale più belle del mondo  , con carri allegorici fantasiosi e sfilate pazze .
Il Carnevale in Italia è una vera cultura con carri allegorici, maschere, sfilate , ogni regione ed ogni citta ha la sua festa piccola che sia perché tutti vogliono festeggiare una delle feste più allegre di tutto l’anno

Elenco delle più belle feste di Carnevale nelle città italiane :

Valle d’Aosta

A Verrès  in Valle d’Aosta si svolge uno dei carnevali storici più vecchi d’ Italia, con cene al castello e serate danzanti .

Piemonte

La citta di Ivrea in Piemonte è famosa in tutto il mondo per la Battaglia delle Arance , l’evento principale e molto spettacolare del Carnevale

A Santhià si svolge uno dei carnevali più storici della regione Piemonte . Un evento che richiama turisti da tutto il Piemonte specialmente per assistere alla fagiolata più grande d’Italia

Trentino Alto Adige

Ad Arco in Trentino Alto Adige durante il periodo del Carnevale la citta si trasforma: carri, sfilate e tanto divertimento nel centro storico della città.

Lombardia

Il Carnevale di Milano o Carnevale Ambrosiano è una festa molto sentita in tutta la Lombardia . Ogni anno il centro della citta di Milano si colora  con maschere , sfilate e balli per le strade e piazze

Sulle Alpi nella città di Livigno si tiene uno dei carnevali più divertenti delle Alpi per gli amanti della neve e dello sci

Veneto

Il Carnevale di Venezia dopo quello di Rio de Janeiro è il più famoso al mondo. Turisti da tutta Italia e da tutta Europa arrivano a Venezia per festeggiare il carnevale a piazza San Marco

Emilia Romagna

Il Carnevale d’Europa si svolge nella citta di Cento in Emilia Romagna , con carri e sfilate di gruppi comico-folkloristici ed artisti di strada, provenienti da ogni parte d’Italia e d’Europa

Ad Imola si svolge un carnevale particolare vanno in scena i Fantaveicoli , strani mezzi di trasporto che circolano per le strade della citta specialmente il fine settimana e la domenica

Toscana

Il Carnevale di Viareggio è uno dei più storici ed importanti d’Italia  . Carri allegorici , feste e balli in ogni rione della città e la domenica migliaia di turisti ad assistere alla sfilata dei carri e dei gruppi mascherati per le vie della città di Viareggio

La citta di Foiano nel periodo del Carnevale viene divisa in 4 quartieri , ogni quartiere deve costruire un carro e alla fine del carnevale viene premiato il carro più bello con la coppa di carnevale
Anche la cittadina toscana di Arezzo si veste di colori e maschere nel periodo di Carnevale

Lazio

Il Carnevale a Roma è qualcosa di veramente suggestivo , il comune organizza una serie di eventi , feste e e sfilate per le vie della capitale . Il carnevale romano accoglie i turisti che ogni giorno affollano le strade della citta con colori , sfilate e maschere . Il Carnevale di Roma si appresta a diventare uno dei carnevali più famosi e importanti d’Italia

Il Carnevale di Ronciglione è uno dei carnevali più conosciuti nel Lazio ed è molto sentito dalla popolazione locale con feste in strada e sfilate nel borgo della Tuscia

Calabria

Il Festival Internazionale del Folklore di Castrovillari nel Parco Nazionale del Pollino rispecchia le tradizioni e i costume del Carnevale in Calabria

Puglia

A Putignano si svolge il carnevale più famoso del sud Italia ed uno dei più antichi d’Italia con carri , sfilate ed eventi per tutto il periodo della festa

Il Carnevale Dauno di Manfredonia in provincia Foggia è il secondo carnevale per importanza in Puglia dopo quello di Putignano  . Gli eventi principali sono la Sfilata delle Meraviglie e la Grande parata dei carri.

Sicilia

In Sicilia ad Acireale il Carnevale si svolge con carri allegorici illuminati e infiorati per le vie della città.

Sardegna

Il vero folklore del Carnevale sardo si vede nella citta di Mamoiada con  le maschere tradizionali della regione Sardegna, i Mamuthones e gli Issohadores.

La tipica manifestazione delle Sartiglia si svolge ad Oristano con cavalieri in costume.




venerdì 8 febbraio 2013

10 cose da fare e vedere a Firenze!


Se come nel film di Troisi e Benigni si potesse tornare indietro nella Toscana a cavallo tra 1400 e 1500, si potrebbero incontrare per le strade di Firenze, Brunelleschi e Masaccio, Donatello e Michelangelo, Lorenzo il Magnifico e il Savonarola, ognuno a fare la propria parte di architetto, pittore, scultore, principe, predicatore, per trasformare (senza volerlo e saperlo), questa piccola cittadina in riva all'Arno in un capolavoro, la "Culla del Rinascimento". Firenze, che fino a quel momento era un città ricca ma tranquilla, diventa un nuovo modello per "l'Uomo Nuovo" che usciva dal Medioevo. In pochi chilometri, per volontà di principi illuminati e artisti geniali, cominciarono a sorgere chiese, palazzi, musei, ponti. Nelle botteghe si dipingevano opere che oggi impreziosiscono musei di tutto il mondo e che avrebbero cambiato per sempre la storia dell'arte. Sono talmente tanti che non ci sono bastate 10 cose ma abbiamo preparato un'altra lista con altre 10 cose da non perdere a Firenze. Tutti questi capolavori, di pietra, di tela e di marmo, sono perfettamente conservati, disponibili agli occhi di tutti. Sempre se riuscite a farvi spazio tra la folla di turisti.

Duomo, Campanile di Giotto, Battistero e cupola di Brunelleschi a Firenze.
La Cupola del Brunelleschi domina Firenze ed ancora oggi non c'è in tutta la città nessuna costruzione più alta. Il Campanile fu progettato da Giotto anche se non lo vide finito. Il Battistero è uno degli edifici più antichi di Firenze e sta lì dal IV secolo; con le sue magnifiche porte è una vera Bibbia per immagini. Il Duomo con la sua facciata in marmo bianco e verde rapisce lo sguardo. Non c'è in nessun altra parte del mondo un complesso di costruzioni così straordinarie. Siamo nel cuore di Firenze, di fronte a Santa Maria del Fiore, che tutti chiamano Duomo. Una cattedrale di 153 metri di lunghezza, costruita in quasi 170 anni per fare invidia alle chiese delle rivali Pisa e Siena. Alla realizzazione di questo complesso parteciparono i più importanti artisti fiorentini: da Giotto a Brunelleschi, da Vasari a Talenti, da Arnolfo di Cambio a Lorenzo Ghiberti. Ogni visita di Firenze inizia da qui: con le teste verso l'alto e lo sguardo stupefatto, a chiedersi come hanno fatto gli uomini a creare una tale meraviglia.

Ponte Vecchio a Firenze.
Il Ponte più bello di Firenze e uno dei più fotografati del mondo, non è sempre stato un luogo chic. Anche se oggi sono le botteghe degli orafi ad attrarre carovane di turisti, fino al 1565 erano le botteghe dei verdurai e dei macellai a dominare il ponte. Quando venne costruito il Corridoio Vasariano che sovrasta Ponte Vecchio, i beccai e i verdurai vennero fatti sloggiare a favore di orafi ed artigiani, ritenuti mestieri più adatti alla bellezza del luogo. Da allora l'oro è diventato protagonista di Ponte Vecchio, come ci ricorda la statua di Benvenuto Cellini, il più grande orafo fiorentino. Nel 1565 Giorgio Vasari costruì per Cosimo I De' Medici il Corridoio Vasariano per unire Palazzo Vecchio, con Palazzo Pitti (allora dimora privata dei Medici). Il corridoio, lungo circa un chilometro, parte da Palazzo Vecchio, passando dalla Galleria degli Uffizi, quindi sopra le botteghe di Ponte Vecchio per poi proseguire fino a Palazzo Pitti. Pare che Hitler abbia dato ordine di risparmiare Ponte Vecchio durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. A volte la bellezza illumina anche i tiranni.

Palazzo Vecchio a Firenze.
La prima cosa che colpisce di Palazzo Vecchio è l'impossibilità di fotografarlo per intero. Anche se andate verso la parte più lontana di Piazza della Signoria, all'incrocio con Via dei Calzaiuoli, non riuscirete a prenderlo tutto. E' troppo grande e troppo alto per farlo entrare in una sola foto. Il fatto è che non si può fare a meno di fotografarlo, visto che è considerato il miglior esempio di architettura civile trecentesca del mondo. Quello che gli impedisce di rientrare tutto in uno scatto è la "Torre di Arnolfo", alta 94 metri e costruita verso il 1310, che porta sulla vetta la grande bandiera con il giglio fiorentino. All'ingresso di Palazzo Vecchio fa bella mostra (e sostegno ai piccioni) la copia del David di Michelangelo. E' Piazza della Signoria ad ospitare questo bellissimo palazzo, un luogo che per molto tempo è stato considerato "maledetto", perché terreno di scontro tra Guelfi e Ghibellini. Cancellate le orme di un passato sanguinolento, Piazza della Signoria è adesso il centro della vita sociale, civile e politica di tutti i cittadini di Firenze.

Gli Uffizi di Firenze.
Entra un Caravaggio, esce un Raffaello. Un Tiziano parte per una mostra all'estero ma intanto tornano gli angeli (famosi) di Rosso Fiorentino. Sono questi gli Uffizi, una specie di supermercato dell'arte, scrigno di capolavori di ogni secolo e meta sognata dagli amanti dell'arte di tutto il mondo. Infatti è strano vedere la lunga fila di stranieri che aspettano pazientemente il proprio turno per entrare, mentre molti italiani pur avendone la possibilità non sono mai stati agli Uffizi. Di cose da vedere ce ne sono: se pensate al primo quadro che vi viene in testa, probabilmente si trova qui. Il viaggio inizia con la sala del Trecento, e le tre pale di Cimabue, Duccio di Buoninsegna e Giotto, che raffigurano tutte la "Madonna in trono col Bambino". Poi è un crescendo di bellezza: vi aspettano Botticelli, Leonardo, Signorelli, Perugino, Durer, Caravaggio e poi e poi e poi… Programmate un giorno intero per la visita, mettete un paio di scarpe comode, e poi godetevi lo spettacolo.

Cappella Brancacci a Firenze.
Un angelo con la spada insegue Adamo ed Eva per cacciarli dal Paradiso. Adamo si copre il viso con la mano, piange e si nasconde dalla vergogna. Eva ha lo sguardo sfigurato dal dolore, che si offre alla vista perché le braccia sono impegnate a coprire il seno. E' una scena straziante, uno dei punto più alti della storia dell'arte e si trova nella Cappella Brancacci di Firenze, nella Chiesa di Santa Maria del Carmine. Masolino e Masaccio, vecchio e giovane, maestro ed allievo, hanno affrescato questa cappella insieme per volontà di Felice Brancacci. Non è facile distinguere gli affreschi di uno da quelli dell'altro. Il mecenate Brancacci li obbligò a lavorare sulle stesse pareti, per evitare che fossero troppo evidenti le differenze di stile. Ne è nato un percorso pittorico straordinario, che racconta la storia del peccato ed altri episodi della Bibbia e del Vangelo, lasciando stupefatti credenti e non.

La Basilica di Santa Croce a Firenze.
La tomba di Michelangelo, "protetto" da tre sculture che rappresentano Pittura, Scultura e Architettura, si contende la prima parte della Basilica di Santa Croce con la tomba di Galileo Galilei, posta proprio di fronte. Subito dopo Michelangelo c'è il cenotafio di Dante ma non le sue spoglie, lasciate a Ravenna dove morì in esilio. Seguono Vittorio Alfieri, Antonio Canova, Niccolò Machiavelli, Gioacchino Rossini e Ugo Foscolo, che in vita definì Santa Croce come luogo che conservava le "Urne dei Forti" (le tombe dei grandi d'Italia). Ma Santa Croce non è solo una "raccolta" di spoglie degli italiani che hanno fatto la storia. In fondo alla basilica ci sono le cappelle affrescate da Giotto con le Storie della Vita di San Francesco. Nella Cappella dei Pazzi, dove Giuliano de Medici venne ucciso e Lorenzo il Magnifico ferito durante la famosa congiura, è conservato il Crocifisso di Cimabue.

La chiesa di Dante e Beatrice a Firenze.
Non deve essere stato facile restare separati. Dante abitava ad appena 20 metri; la sua casa è ancora lì, visitabile tutti i giorni. Beatrice, invece, andava a messa nella piccola chiesa dove avevano sepoltura i membri della sua famiglia (i Portinari) e quelli della famiglia di Gemma Donati (moglie di Dante). Si incrociavano lungo la stradina, o in questa minuscola chiesa, e questo è tutto quello che è stato concesso al loro amore. La chiesa in realtà si chiama Santa Margherita dei Cerchi, ma per tutti è la chiesa di Dante e Beatrice.

Un (brutto) quadro appeso ad una delle pareti ricorda il loro primo fugace incontro di occhi, l'attimo in cui Dante si innamora di Beatrice. Ma sono i bigliettini lasciati sulla tomba di lei, (Ti prego fallo tornare da me; Aiutami non voglio perderlo) a fare di questo luogo un simbolo per tutti gli innamorati, soprattutto di quelli che passano la vita a non raggiungersi mai.

Cosa mangiare a Firenze.
Famosa per la sua bistecca, la cucina tipica di Firenze ha anche molto di più di offrire: piatti semplici e genuini nati dalla fantasia della gente comune che trasformava ingredienti poveri ed essenziali, come il pane, l'olio e le verdure, in piatti straordinari. Ricordate le parole della canzone di Rita Pavone: "ti va la pappa pappa, col pomo pomo pomo pomodoro"? Ebbene a Firenze la pappa al pomodoro è un piatto da non perdere preparato con un buonissimo soffritto di aglio, peperoncino, olio e polpa di pomodoro. La bistecca alla fiorentina resta comunque la regina della tavola, e i cittadini di Firenze ci tengono a precisare che non può essere meno di 1 Kg e che deve essere al sangue! Ovviamente, la bistecca si porta dietro il vino rosso, e su questo la Toscana ha da dire la sua: Chianti, Brunello e Montepulciano la fanno da padrone. Il consiglio per dove mangiare a Firenze, ci impone di spingervi lontano dalle trappole per turisti, concentrate nel centro storico. Basta allontanarsi un po' per trovare trattorie e ristoranti dove si fa della buona cucina fiorentina, senza dover far piangere la carta di credito.

Uscire la sera a Firenze.
Di giorno Firenze fa la secchiona, con le bellissime opere d'arte e i suoi maestosi monumenti tutti da scoprire, ma di notte abbandona gli abiti da collegiale per sfrenarsi nei pub e nelle discoteche del centro. I discopub e i caffè spuntano quasi come funghi di notte, lungo strade che invece di mattina sono praticamente deserte. Prima che scenda la sera potrete concedervi un aperitivo nella zona dei Lungarni e durante il fine settimana bere un buon bicchiere di Chianti nei numerosi wine bar sparsi in tutta Firenze sarà un vero piacere. Chi ama la buona tavola potrà trascorrere la serata nelle caratteristiche trattorie del centro, tra bistecche dalle dimensioni incredibili e primi piatti succulenti. Per momenti più tranquilli e rilassanti non mancano cinema multisala e teatri aperti tutto l'anno.

Shopping a Firenze.
Se a Firenze sperate di fare acquisti a buon mercato, rimarrete delusi. In compenso potrete dilettarvi tra le molteplici botteghe di artigianato dove ancora si lavorano gli oggetti a mano, famose quelle degli orafi e dei gioiellieri. Molto rinomati anche i laboratori in cui si producono oggetti in pelle e in cuoio e in cui si lavora la carta. Portafogli, borse in pelle, carta da lettere e quaderni sono i souvenir che di solito ci si porta indietro da Firenze. Non mancano i negozi di alta moda: su Via dei Calzaiuoli e dei Tornabuoni potrete massacrare le vostre finanze entrando e uscendo dai negozi di Armani, Gucci e Versace e così via. Molto scenografici, ma ormai ridotti a trappole per turisti, sono i mercatini storici, in particolare quello Nuovo e quello di San Lorenzo: di mercato popolare hanno ormai solo l'aspetto, mentre i prezzi sono quelli da botteghe di lusso. Se non state attenti, le vostre tasche ne risentiranno!





lunedì 4 febbraio 2013

Binari nella natura: i percorsi più green e spettacolari da fare in treno.


Nuovi studi e ricerche dimostrano come il turista medio sia sempre più alla ricerca di un viaggio green, dagli hotel ecocompatibili a mete in grado di offrire in una sola avventura svago e natura. Nonostante le buone intenzioni, però, anche queste vacanze, il più delle volte, cadono in un passo falso: i continui spostamenti in auto o in aereo. Certo, difficile raggiungere paradisi tropicali con mezzi ecologici, ma almeno dove possibile, perchè non contemplare la possibilità di spostarsi in treno? Ecco quindi una breve rassegna di alcune tra le destinazioni più belle al mondo attraversabili grazie a rotte spettacolari.

È Ansa in Viaggio a proporre una rassegna di tour originali e alternativi da gustare comodamente dal finestrino di un vagone: le possibilità sono molteplici, dalle tratte low cost dell’interRail in Europa all’esclusivo e costoso Orient Express.

Partiamo dal viaggio più lungo: 9.000 Km lungo la Transiberiana, la storica linea ferroviaria che attraversa la Russia e raggiunge Pechino o Vladivostok dopo una traversata incredibile. Sempre in Oriente, troviamo anche l'Oriental Express, un treno di lusso che collega Bangkok a Singapore e attraversa paesaggi tropicali, fiumi e risaie, persino parti di giungla in un viaggio raffinato ed elegante. Il treno, spiecifica Ansa, a tratti si trasforma anche in una nave per poi ritornare sulle rotaie e viaggiare in Paesi meravigliosi come la Malesia e conoscere antiche civiltà.

Ci si sposta poi in India, per ammirare le bellezze naturalistiche e culturali che hanno meritato la menzione di patrimonio dell’Unesco, siamo su  un treno a vapore dell’Himalayan Railway
Sempre paesaggi mozzafiato, ma questa volta in Africa, da Cape Town al Cairo: ecco il Rovos Rail Pride of Africa, considerato uno dei treni più eleganti del mondo con una cucina di elevata qualità e un esclusivo servizio di bordo.

Ma rientriamo nel vecchio continente, che in tema di bellezze non è certo secondo a nessuno: sbuffa a vapore il treno della Natura, che con le sue vetture storiche attraversa lentamente i meravigliosi paesaggi in provincia di Siena. Il piccolo treno d’epoca si ferma nelle romantiche stazioni per raggiungere pievi, castelli e borghi medievali, consentendo la sosta in ristoranti e fattorie tipiche toscane.

Per chi volesse spingersi verso l’Oceano, c’è infine il treno più occidentale d’Europa che attraversa alcuni tratti affascinanti del Portogallo. Come dire, dal lusso più sfrenato ai viaggi zaino in spalla, vedere le bellezze del mondo è ancora più eco se si viaggia lungo i binari.





venerdì 1 febbraio 2013

Lonely Planet: è San Francisco la prima città da visitare


Lonely Planet, il noto periodico di viaggi e turismo, ha indicato San Francisco come la miglior città al mondo nel libro “Best in Travel 2013”. “Famosa per le colline, i terremoti e un debole per la politica liberale, San Francisco continua ad attirare spiriti affini – si legge – abbracciando con entusiasmo tutti i nuovi arrivati nel suo mélange culturale”.

Quest’anno, poi, c’è un motivo in più per visitare la città californiana: la 34ª edizione di Coppa America infatti arriva nella baia di San Francisco. Proprio per questo motivo la destinazione sta subendo grandi cambiamenti e ristrutturazioni nella zona prospiciente la baia stessa.

«San Francisco garantisce sempre incredibili esperienze di viaggio – spiega Suki Gear, editorialista di Lonely Planet – ma per la Coppa America si respira nuova vita lungo la baia, senza dimenticare che The Exploratorium si sposta al Pier 15 in una nuova struttura ampliata. Nuovi ristoranti di tendenza, gallerie e negozi stanno spuntando ogni giorno, quindi abbiamo tutte le ragioni per credere che la città risplenderà più luminosa che mai nel 2013».

Best in Travel 2013 presenta un intero anno di ispirazioni di viaggio, inducendo i viaggiatori a vivere esperienze indimenticabili. Il libro è pubblicato annualmente dal 2006. Gli autori di Lonely Planet e i membri selezionati della loro comunità di viaggi online hanno indicato le destinazioni, specificando i motivi per i quali ogni luogo dovrebbe essere visitato nel 2013, in linea con i criteri di attualità e rapporto qualità-prezzo. I gruppi editoriali regionali scelgono una rosa di destinazioni, all’interno delle quali un gruppo di esperti interni (compresi i redattori di viaggio e il co-fondatore Tony Wheeler) selezionano le 10 finaliste per ciascuna categoria (Paesi, città e regioni).






martedì 4 dicembre 2012

Strano ma vero: La ceramica erotica della popolazione peruviana dei Moche.


Peni turgidi, vulve aperte pronte ad accogliere l’organo maschile, masturbazioni, coito anale non omosessuale… ma chi erano i Moche? Persone depravate, lussuriose, dedite al culto del sesso, decadenti?
La cultura Moche o Mochica si sviluppò principalmente lungo la costa del Perù, all’incirca tra il 100 a.C. e il 750 d.C.
La società era rigida e gerarchizzata con quattro classi sociali distinte. Al livello più alto erano collocati i sacerdoti guerrieri o principi regnanti che avevano l’assoluto controllo della popolazione, seguivano gli artigiani specializzati, il popolo e gli schiavi, quasi sempre prigionieri di guerra.
Artisti raffinati, i Moche eccellevano nella ceramica e nella metallurgia. Quasi tutti i reperti scoperti fino ad oggi provengono da tombe, tutte saccheggiate dagli huaqueros ad esclusione dello splendido sepolcro del Señor de Sipán.
Le più belle ceramiche avevano funzione cerimoniale ed erano dipinte di rosso e bianco, con varie sfumature, prima della cottura nei forni. Gli artigiani moche producevano recipienti con manici a staffa, fioriere, statuine antropomorfe e zoomorfe raffiguranti divinità o le sembianze dei principi, ma anche una vasta gamma di ceramiche erotiche in connessione, pare, con il culto dei morti. Ciò che è certo è che le ceramiche erotiche, che pure rappresentano solo l’1% della produzione, appaiono in quasi tutte le tombe, sia di adulti, sia di adolescenti e fanciulli.

Non è chiara la relazione esistente fra le raffigurazioni erotiche e la cultura Mochica; alcuni studiosi associano questo tipo di produzione al decadimento culturale, altri individuano uno scopo moralizzatore o religioso e altri ancora un’arte umoristica.
Un’ipotesi plausibile è che le rappresentazioni sessuali fossero in relazione con la fecondità, ma ci sorge un dubbio. Non sono molte, infatti, le scene di coito naturale, comunque parecchio inferiori a quelle di onanismo e sodomia che poco hanno a che vedere con il tema della riproduzione e, di conseguenza, della fecondità.
Studiando le ceramiche e le pitture, appare chiaro che i Moche condannavano la lussuria come un abominevole delitto. Esistono rappresentazioni inequivocabili che parlano di torture inflitte ai colpevoli; in una di queste appare un uomo nudo e disteso mentre uccelli predatori si accaniscono contro l’organo genitale. Anche in questo caso, però, esiste un’incongruenza: il pene è eretto a testimoniare l’eccitazione del soggetto, in evidente contrasto con la poco felice situazione.
In un’altra ceramica, una donna incinta è legata mani e piedi e il collo stretto in una morsa; il forte dolore provoca l’aborto della torturata, punita probabilmente per aver commesso adulterio.
La legge moche prevedeva pene crudeli contro i delitti sessuali: i colpevoli erano legati a tronchi d’albero e scorticati prima di essere lapidati.
I Mochica credevano in una vita ultraterrena; le ceramiche erotiche funerarie potrebbero essere l’espressione di un’esistenza oltre la morte, dove i piaceri sessuali avrebbero avuto seguito. Sono frequenti le rappresentazioni di scheletri che fanno all’amore, si masturbano a vicenda, si eccitano e scene di orge fra due uomini e una donna o fra due donne e un uomo. Il maschio appare sempre ben vestito, mentre la femmina è addobbata umilmente, ma l’uomo ha i lineamenti sciupati, in cambio la donna è florida e fresca; sono forse segnali della supremazia maschile e al contempo di dissolutezza dell’uomo che lo conduce ad un prematuro invecchiamento.


Parecchie ceramiche ci forniscono il segno evidente del senso umoristico di questa popolazione; alcune bottiglie sono rappresentazioni di grossi falli e chi beve è costretto a servirsi dell’unica apertura, il glande. Altri oggetti riproducono enormi vulve spalancate, nell’atto di accogliere altrettanti grossi falli dalle dimensioni spropositate; una sorta di dissacrazione dell’atto sessuale.
L’elemento dominante della ceramica erotica, tuttavia, è di natura religiosa. Le due principali divinità Moche sono il dio giaguaro, Aia Paec, simbolo della terra, e il rospo, rappresentazione dell’acqua. Il loro accoppiamento è rappresentato di frequente; dall’unione divina nasce un essere dalle sembianze di rospo con le orecchie di giaguaro, il dio delle attività agricole perché sintesi di terra e acqua.

In conclusione, le ceramiche erotiche non sono riconducibili alla dissolutezza dei costumi, ma con ogni probabilità al desiderio di una società evoluta, quale la Moche, di riprodurre il riproducibile per raccontare, attraverso forme artistiche di eccellente fattura, la vita di un popolo del quale ancora troppo poco si conosce.








martedì 27 novembre 2012

Santo Domingo: Il Parco Nazionale di "Los Tres Ojos"


Dopo Roma, questa volta voglio presentarvi un luogo ancora molto poco conosciuto: il parco nazionale di Los Tres Ojos a Santo Domingo. Il parco nazionale di Los Tres Ojos è una combinazione unica composta da laghi sotterranei e caverne che, si dice, servivano da rifugio per le popolazioni indigene durante le tempeste e venivano anche utilizzate per i riti religiosi, precisamente collocato di fronte al Parque Mirador del Este. Vari sono i tour della zona che attraverso dei “tour bus” vi porteranno direttamente alla scoperta di Los Tres Ojos. In questo luogo incontrerete le grotte più spettacolari della zona, ammirando splendide ed antiche incisioni rupestri. Tre laghi sono sotterranei, mentre uno si trova in superficie.
Il Lago de Azufre è il primo lago per così dire “nascosto” della Repubblica Dominicana e si colloca ad una profondità di quasi 5 metri. Se si visita al mattino, si avrà la possibilità di ammirare come i raggi solari creano giochi di luce spettacolari sull’acqua. Il Lago de las Damas va invece visto la sera, dato che i giochi di luce al tramonto creano colori contrastanti spettacolari sulla sua superficie.
Il terzo, e più riparato dal sole, è il Lago de la Nevera, che si trova a quasi 6 metri di profondità.
Da qui, a bordo di una barchetta, il turista avrà la possibilità di raggiungere l’ultimo lago, il Lago Los Zaramagullones, il più profondo di tutti (quasi 8 metri) e l’unico di superficie, che fu scoperto solo nel 1975.
Per visitare questo parco spettacolare, bastano 60 minuti e si può scegliere tra 16 guide specializzate, che presenteranno sia gli scenari naturali, che la storia legata a questo paradiso naturale. Tra le bellezze faunistiche e gli alberi che si possono ammirare qui, si ricordano: i mogani, le acacie e una varietà di felci che sono tra le più antiche e grandi dell’isola. Tra gli animali, qui si possono trovare pipistrelli, diverse varietà di pesci d’acqua dolce, gamberi di fiume, tartarughe, gli uccelli zurmagullones, i parrocchetti e i colibrì.
Santo Domingo merita quindi una visita approfondita. C’è una varietà di attrazioni adatte alle famiglie. Dopo aver visitato il parco di Los Tres Ojos con i suoi laghi sotterranei potrete farvi attirare dalla maggiore attrazione della città: il è il Bar Secretos Musical. Se lo shopping è una delle vostre attività preferite allora non vi resterà che il “Modello Mercado”. Questo è uno dei posti migliori per toccare in profondità l’essenza Dominicana. Un’altra attrazione è la Zona Colonial. La Zona Colonial è la parte storica della città ed è sede di edifici che rappresentano la storia dei Caraibi. Tutta la zona offre musei ove trovare raffigurazioni architettoniche che rappresentano la storia caraibica. Santo Domingo non è solo spiagge, ma anche patria di parchi nazionali come il parco nazionale di Los Tres Ojos, ed è ricca di storia raccontata da musei carichi di energia. Un viaggio nella Santo Domingo che non conosci, ma che diventerà uno dei vostri viaggi preferiti in Repubblica Dominicana. Se vuoi saperne di più su Santo Domingo ed il turismo ecologico sulle sue terre consulta anche la sezione dedicata all’interno del sito web dell’Ente del Turismo della Repubblica Dominicana.



mercoledì 21 novembre 2012

Roma: Le 10 cose assolutamente da non perdere!


È difficile parlare di Roma in poche parole. In ogni strada, in ogni angolo, su ogni monumento si narra la sua storia millenaria. La Roma capitale dell'Impero, la Roma dei gladiatori, la Roma dei saccheggi e delle devastazioni, ma anche la Roma tenera e romantica che riesce a far innamorare con un semplice giro in vespa di notte. Oggi Roma è anche la città del traffico che non si ferma mai, dei supermercati aperti 24 ore su 24 e del viaviai senza sosta dei turisti.. Nonostante questo, la Capitale d'Italia resta una meta bella come poche città al mondo. Qui vi elenchiamo le 10 cose da fare assolutamente a Roma, per poter respirare un po' del passato e del fascino di una città che sicuramente ritornerete a visitare. Se avete un po' di tempo in più, approfittate e scoprite anche altre 10 cose da non perdere. E pensare che tutto è nato da un piccolo insediamento di pastori sul colle Palatino, e da una lupa che ha allattato due bambini come fossero suoi cuccioli.

Il Colosseo
Se è vero che quando cadrà il Colosseo, cadrà Roma e insieme a lei il mondo intero, speriamo vivamente che la costruzione regga ancora un po'. Inaugurato come Anfiteatro Flavio, fu chiamato Colosseo soltanto in un secondo momento, per via della statua conosciuta con il nome di "Colosso del Dio Sole", posta nelle vicinanze, e che aveva le sembianze di Nerone. I Romani si dilettavano assistendo qui, alle lotte tra gladiatori e animali feroci oppure alle simulazioni di battaglie navali. La costruzione del Colosseo fu voluta e iniziata dall'Imperatore Vespasiano e proseguita negli anni a venire. Tito, il figlio successore di Vespasiano, aggiunse due ordini di posti alla struttura voluta dal padre e per festeggiare l'opera, indisse ben cento giorni di giochi. Il Colosseo è ancora oggi uno dei monumenti più importanti e rappresentativi della città, che impone la sua maestosa presenza al centro della città. Nei dintorni dell'Anfiteatro è facile trovare i "Centurioni", simpatici personaggi vestiti in con il tipico abbigliamento dei combattenti romani che, tra una battuta in romanaccio e una fotografia, sono entrati a far parte anch'essi della tradizione. Anche senza conoscerne la storia e l'architettura, tutti restano affascinati dal monumento per il quale Roma è conosciuta in tutto il mondo. Osservarlo di sera con tutte le luci accese, è davvero indescrivibile

Il Pantheon di Roma
Il Pantheon romano è il primo edificio di culto che abbatte le barriere tra sacro e profano. Se in passato l'accesso alle dimore degli dei era prerogativa esclusiva dei vescovi e delle vestali, con la costruzione del Pantheon le divinità diventano di tutti. Il Pantheon sorge nel punto in cui Romolo, secondo la leggenda, fu portato in cielo da un'aquila, dopo la sua morte. Fu il console Agrippa a volerlo come tempio dedicato a tutte le divinità. L'essere il precursore di tutti gli edifici di culto aperti al pubblico non è l'unico primato che detiene il Pantheon di Roma: è anche la costruzione che si è conservata meglio e che vanta tantissime copie e imitazioni. La struttura è stata un capolavoro di ingegneria ed architettura per il tempo in cui fu realizzata (27-25 a.C.) e il fatto che sia ancora lì, la dice davvero lunga. Sulla maestosa struttura di Roma c'è anche una leggenda riguardante il fossato circostante. Pare che il diavolo si trovasse fuori dal Pantheon in attesa del pagamento del pegno da parte di Pietro Bailardo, brigante e capitano di ventura. Ma quest'ultimo entrò nel tempio per pentirsi delle sue malefatte, evento che fece infuriare il maligno che scomparve dopo aver cinto con un cerchio di fuoco il gigantesco Pantheon.

Fontana di Trevi a Roma
Se vi trovate a Roma e intendete ritornarci, allora non esitate a lanciare una monetina nella famosa Fontana di Trevi per far realizzare il vostro desiderio. Progettata dall'architetto Nicolò Salvi, la Fontana riceve le acque dell'acquedotto Vergine dai tempi di Augusto. Tema centrale dell'opera è il mare, ed il barocco s'incontra con il classicismo, in una perfetta armonia. La Fontana di Trevi è stata set cinematografico, teatro di manifestazioni e palcoscenico di grandi feste. Sia chiara una cosa: soltanto Anita Ekberg ne "La dolce vita", può permettersi di fare il bagno nella fontana. Se ci provate voi, dovrete fare i conti con le forze dell'ordine che, vi garantiamo, non la prenderanno troppo bene. La bellezza della costruzione lascia davvero senza fiato per la sua imponenza, e in pochi notano un particolare che, si dice in giro, fu realizzato semplicemente per ripicca. Sulla destra della Fontana di Trevi si trova un vaso di travertino, detto "Asso di coppe" che secondo la leggenda fu messo lì da Salvi per coprire la visuale dalla bottega di un barbiere che criticava continuamente il lavoro dell'architetto.

I musei di Roma
Un ricchissimo gruppo di opere di architettura, scultura e pittura testimonia il grande patrimonio artistico di Roma, che va di pari passo con la sua storia millenaria. Un'arte che va dalle origini, passa per l'epoca dei re e dei primi anni della Repubblica, arriva all'età cristiana e procede oltre. I numerosi musei di Roma custodiscono l'eredità artistica e culturale della città, i Musei Vaticani e quelli Capitolini sono tra i più ricchi e visitati. Una visita ai musei romani permette di approfondire le conoscenze sulla storia di una città che è stata il punto d'incontro delle culture di tutto il mondo. La storia di Roma è raccolta nei migliori complessi museali della città, e offre uno sguardo sulle diverse fasi che hanno caratterizzato lo svolgersi degli eventi. Dalla fondazione della città, alla crescita continua che ha portato Roma ad essere la capitale del mondo allora conosciuto, fino alla lenta e inesorabile caduta: una storia che nessun'altra città al mondo può vantarsi di avere e conservare. Dal Museo del Barocco, a quello della Civiltà romana, da quello dell'Ara Pacis a quello Napoleonico, i musei di Roma hanno tutti una storia secolare da raccontare, per rivivere ancora una volta il fascino della città che ha governato il mondo.

Trastevere a Roma
Pare che lo stemma del quartiere, la testa di un leone su sfondo rosso, non sia casuale. Si racconta, infatti, che nel Campidoglio vivesse in gabbia un leone, simbolo di maestà e potenza, che fu soppresso quando dilaniò un ragazzo che si era avvicinato troppo alla gabbia. Quando si dovette scegliere un simbolo che identificasse il quartiere di Trastevere nella nuova divisione della città, si scelse la testa dello storico leone.E' uno dei quartieri più caratteristici della città, che meglio custodisce la romanità della capitale con le sue stradine ricoperte di sampietrini sulle quali si affacciano le case medievali con i piccoli balconcini dai quali pendono piante rampicanti. Durante il periodo imperiale il quartiere fu popolato dalla benestante aristocrazia patrizia, che costruì qui le ville di personaggi molto importanti come Gaio Giulio Cesare. Nel corso del Medioevo, invece, Trastevere si presentava come un labirinto di viottoli sporchi e abbandonati: per la sua conformazione, le piccole strade del quartiere non permettevano il passaggio dei carri. Oggi è uno dei luoghi preferiti dalla movida romana: di notte si popola di giovani che si danno appuntamento in piazza Trilussa, per bere una birra presa nei pub che popolano gli stretti vicoli di Trastevere.

Luoghi curiosi e segreti di Roma
Nei vicoli e nelle osterie si racconta di una Roma che è cresciuta parallelamente alla città che ha conquistato il mondo, ma senza lo stesso clamore. E' la Roma dei vetturini che scarrozzano i turisti in giro per la città, del dialetto parlato come lingua ufficiale e di tutti quelli che hanno vissuto di fianco al potere della città. Le leggende che si perdono nei vicoli della Capitale d'Italia sono davvero tante, e meritano un'attenzione particolare per comprendere lo spirito di Roma e dei romani. Una delle più divertenti, è quella riferita alle "statue parlanti" di Piazza Pasquino. Per anni, nella notte, sulla statua di Pasquino, che dà il nome alla piazza, sono stati lasciati messaggi che sbeffeggiavano il potere con versi ironici e pungenti. Le invettive che la "statua" lanciava nei confronti di papi, cardinali e uomini di potere incuranti del popolo erano chiamate "pasquinate". Papa Benedetto XIII, oltre a far piantonare Pasquino durante la notte, introdusse la pena di morte per chiunque fosse stato sorpreso a commettere "pasquinate". Dopo un lungo silenzio, con la fine del potere temporale del papato e l'arrivo di nuovi politici, la statua è tornata a mostrare il suo disappunto nel 1938, prima della visita di Hitler a Roma.

Le Chiese di Roma
Roma non è solo la capitale d'Italia, ma è anche la capitale di tutti i cattolici del mondo. La vicinanza con il Vaticano e la storia del cristianesimo, hanno fatto in modo che nella città eterna sorgessero Chiese e Basiliche molto belle, ognuna legata ad una storia molto emozionante. In passato, i pellegrini che si recavano a Roma non potevano esimersi dal visitare il gruppo delle "Sette Chiese"*. Le costruzioni si potevano visitare passeggiando a piedi per la città, in una sola giornata. Il tour prevedeva la visita alle quattro Basiliche papali (San Giovanni in Laterano, San Pietro in Vaticano, San Paolo fuori le Mura e Santa Maria Maggiore), per poi recarsi nella Chiese di San Lorenzo fuori le mura, Santa Croce in Gerusalemme dove, secondo la tradizione, sono conservate le reliquie della croce di Cristo, e San Sebastiano fuori le mura, sull'Appia Antica. Oltre alle "Sette Chiese", ovviamente, Roma ha tantissimi altri luoghi di culto che possono raccontare, ognuna a suo modo, un tassello di storia. Le Chiese di Roma, che siano enormi e finemente decorate, o piccole e quasi nascoste tra i vicoli della città, conservano al loro interno un'atmosfera e una storia pronta a raccontarsi a chi ha voglia di ascoltare.
Per le vie dello shopping a Roma
Non solo arte e storia, ma anche tanta moda. Per chi volesse percorrere un itinerario all'insegna del glamour, Roma non delude. E' sufficiente fare un giro per le vie del centro, tra Via del Corso e Via del Babuino, dove si trovano le maggiori griffe italiane ed internazionali, senza tralasciare la zona di Campo Marzio: non c'è che l'imbarazzo della scelta per acquisti di lusso. Nei dintorni di Piazza di Spagna, infatti, si trovano negozi d'abbigliamento maschile e femminile, accessori e scarpe. Roma offre soluzioni per tutti i gusti, ma anche per tutte le tasche: non tutti sono interessanti ai grandi atelier, qualcuno preferisce ancora i tradizionali mercati dove ricercare abiti ed oggetti particolari. Se appartenete a questa tipologia di turista, site capitati nella città giusta perché le strade di Roma si popolano di mercatini dove è possibile fare acquisti più 'modesti' e concludere buoni affari. Il mercato più importante e caratteristico è sicuramente quello domenicale di Porta Portese, aperto dalle 6 del mattino alle 14, dove si può trovare davvero di tutto, dagli abiti contraffatti ai giocattoli per bambini. Per gli appassionati di arte e antiquariato, invece, resta imperdibile la zona di Via Giulia.

Cosa mangiare a Roma
Pasta, pomodoro, lardo e pecorino fanno dei bucatini all'amatriciana uno dei piatti ipercalorici per eccellenza, ma vale la pena fare un'eccezione alla dieta. La ricetta originaria nasce ad Amatrice, una città del Lazio dove gli spaghettoni con lardo e pecorino, erano il piatto tipico dei pastori e dei montanari dell'Appenino centrale. Si è poi diffusa in tutta Italia. Come spesso accade per i piatti tipici della tradizione culinaria italiana, la ricetta iniziale ha subito modifiche, legate spesso ai gusti personali, che hanno portato ad un'evoluzione del sapore senza intaccare la gustosità dei bucatini all'amatriciana. Partite dai bucatini, quindi, ma non perdetevi gli altri grandi piatti della tradizione romana, come gli spaghetti alla carbonara che, si dice, furono realizzati con le razioni di cibo degli alleati durante la Seconda Guerra Mondiale. La cucina capitolina non si basa solo sui primi: in una delle ottime trattorie della città potrete assaggiare piatti tipici come l'abbacchio alla romana, la coda alla vaccinara, la porchetta di Ariccia, accompagnandoli con i celebri carciofi romaneschi. Se siete ancora in piedi, chiudete il vostro pranzo con un bel maritozzo al cioccolato, sperando che il colesterolo sia in vacanze in qualche altra città.

Cosa fare la sera a Roma
Dopo aver girato tra Chiese e musei, non pensate neanche un attimo che la vostra giornata romana sia terminata. La sera Roma è frenetica almeno quanto durante le ore di luce e, raccogliendo le forze, potrete tuffarvi nella vita notturna della città, fatta di ristoranti, locali e discoteche che non lasciano spazio alla noia. Considerata la grandezza della città, è facile immaginare le innumerevoli alternative che essa offre la sera. Divertimenti e svaghi per tutti i gusti, per tutte le tasche e, soprattutto, per tutte le età. Basta scegliere solo il tipo di serata che s'intende trascorrere e ogni vostra esigenza sarà soddisfatta. Se cercate un posto dove si divertono i romani, non perdetevi Campo de Fiori con i suoi pub e i ragazzi che tirano a fare tardi sotto la statua di Giordano Bruno. Gli studenti si riuniscono soprattutto a San Lorenzo, che quindi brulica di localini. Nelle sere d'estate ci si può spostare verso il mare, soprattutto ad Ostia, con i suoi bar e le discoteche quasi sull'acqua. Non lasciatevi sopraffare dalla stanchezza perché è un vero peccato chiudersi in casa o in albergo e non godersi il divertimento notturno di Roma.